31 agosto 2010

Chi sbaglia paga. In camice o in toga

A margine del drammatico episodio avvenuto in sala parto a Messina, con due medici “impegnati” in una lite mentre una paziente era intenta a dare alla luce un figlio,
il Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli Errori sanitari, Leoluca Orlando, ha detto che “chi sbaglia deve pagare” esprimendo solidarietà alla madre del neonato per quello che ha definito un atto di vera e propria inciviltà.
Come non essere d'accordo, una volta tanto, con l'esponente dell'Italia dei Valori, ricordando però allo stesso Orlando che il medesimo principio vale (dovrebbe valere) anche per i Magistrati.
“Chi sbaglia paga” è infatti affermazione tanto perentoria quanto inequivocabile che, facendo il paio con “la legge è uguale per tutti” riassume uno dei capisaldi del principio di legalità.
E sarebbe bizzarro se il principio valesse per i medici e non per coloro che proprio della legge sono i tutori, i garanti, vale a dire i magistrati. Tanto più che, e non è mai superfluo rammentarlo, la legge, a differenza della sanità, “è amministrata nel nome del Popolo”.
(tratto dal sito "Giustizia Giusta")

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