26 settembre 2006

La tradizione cristiana ed i cattolici d'oggi

Durante l’incontro di scuola di comunità tenuto mercoledi’ scorso abbiamo discusso e analizzato il tema della tradizione nella vita della Chiesa.In “Perché la Chiesa” Don Giussani scrive: “…..la tradizione è la coscienza della comunità che vive ora, ricca della memoria di tutta la sua vicenda storica…..La comunità cristiana, come Chiesa, è una persona che, crescendo, prende coscienza della verità che Dio le ha messo dentro e intorno….L’importanza della tradizione è decisiva, perché se la tradizione ci viene attraverso la vita della comunità, essendo quest’ultima il progredire di Cristo nella storia, quanto adesso insegna non può essere in contrasto rispetto a quanto insegnava mille anni fa…”.Don Giussani giustamente scrive che il cristiano d’oggi è più consapevole e cosciente della verità in quanto ha potuto godere della tradizione cristiana che ha permesso il progredire di Cristo in duemila anni di storia.Purtroppo le situazioni che viviamo quotidianamente, dal dibattito sorto in seguito al discorso del Papa a Ratisbona ad una semplice chiacchierata con un amico al bar, dimostrano che una parte dei cattolici d’oggi sembra non essere consapevole della tradizione cristiana che le è stata donata.Se guardiamo all’attuale situazione politica italiana notiamo come ci siano cattolici pronti a votare contro una mozione di solidarietà a favore del Papa e che invitano lo stesso a farsi difendere dalle proprie guardie svizzere in quanto non ritengono opportuno che l’Italia si impegni per la difesa del Capo della Chiesa.E questo purtroppo è solo l’inizio: fra alcuni mesi abbiamo il timore di assistere ad un film già visto in altri paesi europei (ad esempio la Spagna) in cui i cattolici alzeranno bandiera bianca davanti alle richieste della sinistra in merito a Pacs, pillola abortiva RU 486 e, new entry dell’ultimo minuto, eutanasia.Ma l’attuale quadro politico sopra descritto non è nient’altro che la punta di un iceberg che è destinato a farci affondare negli abissi del nichilismo e del relativismo.Un esempio di vita quotidiana può essere emblematico: venerdi’ scorso, durante una pausa caffè di metà mattinata e durante le consuete chiacchiere tra colleghi, il discorso è finito su un argomento spinoso: i diritti degli omosessuali.Un mio collega, che si dice cattolico, mi dice in tono convincente: “gli omosessuali possono avere tutti i diritti di sposarsi, questa è la libertà!”.E mentre si riempiva la bocca di questa parola “libertà” gli vedevi brillare gli occhi, come se per un momento si fosse sentito un paladino incaricato dal popolo di difendere la libertà del mondo.
Una sola riflessione: visto che il Gius dice che l’insegnamento di Gesù in vita non può essere diverso da quello dei giorni nostri, siamo proprio sicuri che il valore di libertà che Cristo andava predicando duemila anni fa fosse quello che intendeva il mio collega? A voi la risposta.

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